Importanti novità per quanto riguarda l’Imposta Municipale Unica: nel 2025 cambieranno le aliquote. Scopriamo quanto pagheremo.
L’IMU è nata nel 2012 per sostituire la vecchia ICI. E’ un imposta comunale che riguarda la proprietà privata e, nel 2025, si appresta a grandi cambiamenti che possiamo quasi definire “stravolgimenti”. In che direzione andranno queste modifiche? Le parole più indicate sembrano due: semplificazione e centralizzazione.
Infatti il Ministero dell’economia presieduto dal Ministro Giancarlo Giorgetti ha ridotto drasticamente il numero delle aliquote Imu che, quindi, dal prossimo anno passeranno da 200mila a 128. Lo scopo è rendere tutto più uniforme e più semplice per il cittadino. Di contro i Comuni avranno meno spazio di manovra.
Da quanto comunicato questo nuovo sistema dovrebbe portare vantaggi a tutti, anche ai Comuni stessi i quali, pur avendo meno autonomia in tal senso, avranno meno costi e una maggiore garanzia che i pagamenti vengano effettuati e che le somme dovute siano quelle corrette.
IMU: ecco cosa cambierà nel 2025
Nessuno si sarebbe aspettato dal Ministro Giorgetti – in quota Lega – una maggiore centralizzazione a scapito dell’autonomia dei Comuni sul fronte delle imposte. Invece, il Ministro, ha deciso che dal prossimo anno l’IMU dovrà seguire regole più uniformi per il bene sia dei cittadini che dei Comuni stessi.
I cittadini avranno la vita un po’ più semplice visto che, dal 2025, le aliquote IMU saranno appena 128 le quali corrisponderanno a 128 di tipologie di immobili. Le 128 categorie individuate nel decreto del Ministero dell’Economia suddividono gli immobili in base alla loro destinazione d’uso.
Pertanto l’aliquota cambierà a seconda della categoria: abitazioni principali, seconde case, case vacanze e immobili di lusso; immobili commerciali; immobili per la produzione di energia, come centrali elettriche e impianti fotovoltaici, regolati da specifiche normative Imu; immobili destinati a scopi pubblici e sociali, come scuole, ospedali, edifici comunali, e strutture sanitarie.
Questo potrebbe non essere l’unico cambiamento a cui dovremo far fronte. Infatti il Ministero sta valutando di modificare anche il metodo di pagamento. Si sta considerando l’ipotesi di introdurre il pagamento digitale unificato, e di ricevere avvisi, tramite email o messaggi sul proprio smartphone per ricordare ai contribuenti sia la scadenza che l’importo dei pagamenti da effettuare.
Il pagamento digitale sarebbe forse un po’ complicato per le persone anziane ma sarebbe un enorme passo avanti in quanto eviterebbe smarrimento di bollettini o ricevute. Inoltre le transazioni digitali ridurrebbero il rischio di errori nelle compilazioni. Dunque i cambiamenti, almeno nelle intenzioni, dovrebbero andare a vantaggio dei cittadini che avrebbero una burocrazia più snella e sicura.
Tuttavia, inutile dire, che le preoccupazioni sono tante. Molti temono di dover pagare cifre esorbitanti nel 2025. I timori riguardano soprattutto coloro che vivono nelle città in cui l’imposta municipale unica è particolarmente salata come Milano – in testa alla classifica – Venezia, Firenze, Roma e Bologna.