Mancano più di due mesi a Natale, ma le vetrine dei negozi sono già addobbate: il motivo psicologico e commerciale dietro a questo fenomeno.
Alla fine non è difficile captarlo. Basta girare tra le vie del centro o in qualche negozio dedicato alla casa che subito, in bella vista, appaiono loro: le decorazioni natalizie. Senza parlare del fatto che in alcuni supermercati come Coop, sono stati avvistati i primi panettoni già dalla metà di ottobre.
Non possiamo negare che la reazione di fronte a questa ondata natalizia può far sorgere in noi diverse emozioni, talvolta contrastanti. C’è chi accoglie lo spirito natalizio anticipato con un senso di gioia e chi, di fronte alle palline vistose, non nega una certa ansia.
Ma per quale motivo anticipare così tanto le feste? E soprattutto, perché ogni anno pare che si inizia sempre prima a parlare di Natale? In realtà, dietro a questa pratica comune che da tempo assilla i consumatori, c’è una spiegazione psicologica che si fonde con quella commerciale.
Da qualche anno a questa parte il countdown natalizio sembra iniziare dal momento in cui ci si toglie le infradito. Che piacciano o meno l’odore di frittelle e le ghirlande vistose, nulla sembra fermare questo desiderio di sentirsi avvolti dalla magia natalizia, almeno così appare per i commercianti. Ma è davvero una loro scelta?
La verità è che dietro l’anticipo del Natale c’è sì un lato commerciale, ma anche un aspetto psicologico non indifferente. I marchi nazionali e internazionali sfruttano settembre per lanciare le loro nuove collezioni, e i negozi si affrettano a esporle per stare al passo con le ultime tendenze.
Questo fenomeno è il riflesso chiaro di una società che fatica a godersi il presente, sempre proiettata verso il futuro e alla ricerca costante di nuovi stimoli. E questo non è di certo privo di conseguenze: non è raro sentirsi sopraffatti dall’avvicinarsi delle feste, quando ancora siamo immersi nella routine quotidiana.
Dietro questa pratica si cela anche un bisogno più profondo della nostra società contemporanea: la voglia di evadere e di trovare un motivo per staccare dalla routine. Settembre, ottobre e novembre sono mesi che solitamente scorrono in una sorta di monotonia lavorativa e familiare, ed è quasi naturale che si cerchi qualcosa di più entusiasmante per riempire questi spazi vuoti.
Ma proprio in questa corsa al ‘nuovo’ rischiamo di dimenticare quanto sia importante vivere il tempo con calma. Il tutto, accogliendo ogni stagione per quello che è, senza fretta. L’anticipo del Natale può infatti aumentare la nostra ansia, facendoci sentire come se l’anno stesse già finendo e non ci fosse più tempo per godersi le giornate.
In fin dei conti, non è tanto il Natale in sé il problema, quanto la sensazione di vivere sempre proiettati verso ciò che verrà. Questo, senza concederci il lusso di fermarci davvero nel presente. E forse, la vera sfida sta proprio qui: imparare a vivere il Natale (e ogni altra occasione) con il giusto ritmo, senza lasciarci travolgere da un calendario commerciale che ci vuole sempre avanti di una stagione.
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