Cartelle esattoriali, cosa succede se non si riesce a pagarle? Conseguenze ed eventuali soluzioni per evitare rischi peggiori.
I debiti sono, purtroppo, un peso non indifferente per chi li contrae. Le ragioni per cui ci si indebita possono essere numerose. Tra queste, ad esempio, una errata gestione delle proprie finanze.
Oppure, disgraziatamente, la perdita del lavoro, che non consente di far fronte ai versamenti più urgenti. Quando si contrae un debito col Fisco la situazione si complica non poco, perché se non si riesce a pagare, scatterà una procedura tale che porterà al recupero, anche forzoso, del debito contratto.
Ma vediamo la cosa più nello specifico. In primis, capiamo meglio che cos’è una cartella esattoriale. Essa è un vero e proprio atto esecutivo, con cui l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER) intima al debitore di saldare il dovuto nei confronti dello Stato o anche di altri enti pubblici.
Si richiede, dunque, tramite queste cartelle, di versare somme dovute in ambito di tasse, contributi, multe e molto altro ancora. Ma quali sono le conseguenze di non pagare le cartelle e quali le soluzioni? Scopriamolo insieme.
La prima conseguenza del non versare il dovuto al Fisco, è la notifica di una cartella esattoriale. Se il pagamento non avviene entro la scadenza stabilita, comincia ad aumentare con interessi di mora.
Se, nonostante le notifiche, che in un certo senso lasciano tempo al debitore per mettersi in pari, il debito non viene saldato, allora partirà una procedura “forzosa” per riprendersi il dovuto. Questa può essere un fermo amministrativo, quindi prendersi un’auto o una moto, impedendo di usarla, venderla, finché non si sarà saldato il conto.
Altra conseguenza seria può essere un’ipoteca su immobili di cui il debitore è proprietario, sempre finché non si paga. E poi, il pignoramento di beni, conti bancari, stipendi. Tutto, però, entro certi limiti.
Come tutelarsi? Se non si può pagare il debito in unica soluzione, è possibile rateizzare. Questo bloccherà il procedimento. Se il debito non è dovuto e la cartella inesatta, l’utente può fare ricorso. Se ci sono gravi motivi di salute o inesattezze amministrative, si può richiedere di sospendere temporaneamente la procedura.
La soluzione migliore è pagare il debito, possibilmente a rate, in modo da evitare pesanti conseguenze nella propria vita.
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